Arte & scheletri
Giasone e gli scheletri |
Lo scheletro è la morte: è nel nostro corpo.
Charles de Leusse
Ebbene si, dopo gli orchi (e compagnia di umanoidi vari) la seconda categoria di mostri di cui sono appassionato sono: i non morti, gli scheletri!
Questo articolo vuole essere un viaggio tra i ricordi che mi affiorano nel pensare agli scheletri, non è un saggio o un articolo che ha la pretesa di essere esaustivo, solo ricordi personali.
Vi starete chiedendo perché stia usando sempre il termine declinato al plurale e non al singolare, la risposta è molto semplice: uno scheletro da solo non è una grande sfida.
Nei libri, film o giochi di ruolo solitamente i protagonisti incontrano un gruppo di scheletri, quasi mai un singolo. Uno scheletro non è considerato una minaccia, tranne l'eccezione che conferma la regola (potrebbero esserci altri esempi di cui non sia a conoscenza o di cui mi sia scordato): il film Il settimo viaggio di Sinbad, nel quale il protagonista si batte contro uno scheletro evocato dal malvagio necromante di turno. Nel finale del combattimento, Sinbad disarma lo scheletro, il quale, voltandosi verso lo spettatore, pare mostrare un'espressione che mi ha sempre comunicato sorpresa e terrore, come se lo scheletro si fosse reso conto di essere stato sconfitto e prossimo alla distruzione. Sembra quasi che Ray Harryhausen avesse voluto umanizzare il non morto, o forse è solo la mia impressione, frutto delle sensazioni provate da bambino ( ebbene si tifavo per lo scheletro) che ancora oggi permangono ogni volta che rivedo la scena.
La danza degli scheletri della Disney |
I pranzi domenicali a casa dei miei nonni si concludevano con il sottoscritto intento a guardare, con un tv in bianco e nero e senza telecomando, film degli anni '50 e '60, quali le serie di Maciste, di Ercole, di Godzilla e i miei preferiti: Il Settimo viaggio di Sinbad, il cui ciclope è una creatura che ancora mi affascina, (con quella pellicola nasce la passione per le creature gigantesche, la mia terza categoria di mostri: troll, ogre, ettin, giganti, e chi più ne ha, più ne metta; ma di questo ne parlerò in un altro post) e Gli Argonauti, entrambi con i mostri e altre creature frutto del genio Ray Harryhausen.
Proprio in ques'ultimo film vi è una scena meravigliosa, pietra miliare del cinema, che costò da sola quattro mesi di tempo per essere creata: il combattimento degli argonauti contro gli scheletri.
Assieme alla Danza degli scheletri, un cortometraggio d'animazione delle Sinfonie Allegre della Disney, rappresenta, a mia memoria, l'inizio della mia passione per gli scheletri.
Ovviamente devo citare un eccellente personaggio di cartoni animati e giocattoli che mi stava accompagnando in quel periodo, Skeletor, il villain dei Masters, nemico di He Man di cui ero ampiamente tifoso.
Ash veniamo a farti il biiiip! |
Costa meno creare uno cadavere in uno stato di decomposizione, più o meno variabile a seconda del budget. Si trucca un attore con protesi di lattice, ferite e pustole varie, molto sangue finto, pochissimi effetti speciali (ricordate i quattro mesi di lavoro per la scena di combattimento tra gli argonauti e gli scheletri?) et voilà, si ha uno zombi per un degno film horror di serie z.
Tuttavia c'è un caso in cui gli scheletri, discretamente animati per le tecnologie degli anni '90, un film horror/fantasy, ironico, il terzo capitolo della serie La Casa, di Sam Raimi: L'armata delle tenebre. Ash Williams dotato di motosega, fucile a canne mozze e Necronomicon (Ex-Mortis), mette in scacco l'esercito di non morti con battute e atteggiamenti degni di un eroe dei film anni '60.
Dal 1989 a oggi, qualche miglioramento c'è |
In campo videoludico ci sono tantissimi giochi con antagonisti scheletri, ovviamente bassa manovalanza, il primo di cui ho ricordi è sicuramente Prince of Persia, una serie di videogame che ci accompagna dal 1989 (lo ammetto ho giocato solo ai primi due). In quasi tutti gli episodi il protagonista deve battersi non solo contro nemici umani ma anche contro scheletri armati di scimitarre, si saranno ispirati al famoso combattimento del film Il settimo viaggio di Sinbad?
Un altro videogioco che gli over 40 ricordano sicuramente è Golden Axe, prodotto dalla SEGA nel 1989, è un hack'n slash, sviluppato come un picchiaduro a scorrimento orizzonantale; l'ambientazione è fantasy stile sword and sorcery, con protagonisti un barbaro armato di spadone a due mani, un'amazzone con spada bastarda e un nano con ascia bipenne. Tutti e tre hanno uno scopo uccidere il cattivone di turno, tale Death Adder (fantasia nel creare nomi...) che ha ucciso a tutti e tre i protagonisti un parente; nel marasma di nemici incontrati non potevano non esserci cattivissimi scheletri armati di sciabola e scudo.
Protagonisti delle copertine, nel gioco sono comuni nemici |
Altra serie di videogiochi, di cui adorai i primi due capitoli (un pò meno il terzo), con gli scheletri è Eye of the Beholder, ambientata nei Forgotten Realms, un setting per il gioco di ruolo Dungeons & Dragons. In realtà nei videogiochi si incontrano gli scheletri solo nei primi due capitoli ( chi si ricorda l'orda di non morti armati corazzati che vivono nella stanza nel secondo livello delle catacombe del tempio di Darkmoon?), le copertine di ciascun capitolo, al contrario, riportano l'immagine degli scheletri in tutto il loro splendore.
Le immagini del libro degli eserciti dei Re dei Sepolcri |
Gioco di strategia a turni con miniature, c'era una scelta di eserciti, basati sui regni d'appartenenza che coincidevano con le razze specie classiche del fantasy, di cui ben due appartenevano ai non morti.
Con chiari riferimenti al conte Dracula e alle creature della notte del folklore europeo, un giocatore poteva dirigere le schiere dei Conti Vampiro o, in alternativa, poteva scegliere le forze sovrannaturali dei Re dei sepolcri di Khemri, che ricreavano un mondo di non morti dell'antico Egitto.
Warhammer Fantasy Battle fu, nel 2015, soppiantato da Age of Sigmar, il quale ha mantenuto comunque la fazione dei non morti, fondendo i due eserciti originali.
Elmore ama i draghi in ogni forma |
Ed eccoci a ricordare come gli scheletri siano parte fondamentale dei giochi di ruolo, iniziando dalla parte visiva nei gioco di ruolo, le copertine e le immagini dei moduli.
Stranamente non ho trovato molte immagini di scheletri nelle opere di Larry Elmore, dove sono protagonisti per lo più umani, elfi, nani, halfling e draghi; nelle sole tre illustrazioni con scheletri, due hanno uno scheletro di un drago (si lo so, tecnicamente è un dragolich) e la terza (che mi ha sempre affascinato, fin da ragazzo) uno scheletro che apparentemente non è animato, anche se nelle avventure in cui l'ho mostrato, puntualmente si è levato sprizzando malvagità da ogni poro emh osso, e brandendo furiosamente la spada. Sono riuscito a inserire questo scheletro anche nell'avventura che ho scritto, La Maledizione di Re Alarico, per il kickstarter del gdr Broken Compass, facendolo diventare non di meno che lo scheletro animato di Alarico, re dei visigoti, in persona.
Opto per citare solo tre giochi, uno anni '90, uno moderno ma che richiama i dungeon crawler inizi anni '80 e un gdr narrativo senza master.
La casa editrice Stratelibri pubblicò un supplemento dedicato agli scheletri, nella collana Role Aids.
Dopo secoli di paziente attesa. il terribile esercito dei non morti è infine tornato a minacciare il mondo. Orde di scheletrici guerrieri hanno assalito senza pietà uomini e nani...
Recitava in tal modo l'introduzione del manuale adattabile ai gdr della casa editrice stessa, Il Richiamo di Cthulhu, Girsa, Stormbriger. Nel modulo c'è, oltre a una serie di avventure, la descrizione di una valle pronta ad essere invasa dall'esercito dei non morti e le tattiche militari, la gerarchia, le magie utilizzate da quest'ultimo, una sorta di prontuario degli scheletri insomma.
In La Contea di Passo Destino, modulo d'ambientazione per L'Ultima Torcia, gioco di ruolo della Serpentarium, gli scheletri vengono scelti come antagonisti degli sfortunati avventurieri nella stupenda copertina di Matteo Spirito, diventando la rappresentazione visiva degli orrori di un luogo, di cui però non sono in realtà la minaccia principale, un luogo dove l'incubo è reale e minaccia ogni giorno i deboli di cuore...
The Skeletons, un gioco di ruolo senza master, si presenta come gioco meditativo in cui ciascun giocatore non ruola un avventuriero, bensì il guardiano del dungeon: uno scheletro, che acquisisce ovviamente caratteri umani e introspettivi.
Un membro del tuo gruppo ti afferra per la spalla "Lo faremo davvero?", chiede. Tu sorridi, prepari la tua arma e rispondi "Si". Proprio in quel momento, la stanza inizia a tremare e l'ingresso si chiude alle vostre spalle. Diversi scheletri iniziano ad emergere dal suolo mentre le ossa dei caduti si uniscono, formando scheletri di soldati. Emettendo grida disumane si trascinano verso di voi, prima di caricare. Alzi la tua arma e, insieme al tuo gruppo, ti scagli contro l'assalto imminente delle Legioni della Morte.
La Maledizione delle Legioni della Morte
Ecco due novità fresche fresche per il settore giochi di ruolo e scheletri; la prima è la Maledizione delle Legioni della Morte, nuovo scenario in solo per Death in the Dungeon, il gioco di schermaglie Old School.
Potete scaricare lo scenario gratuitamente dal sito La Terra dei giochi
L'altra grande novità è il gioco di ruolo è Unglorious, di Aces Games,nel quale i giocatori potranno ruolare niente di meno che scheletri avventurieri! (ok anche zombie e fantasmi, ma sono di parte).
Mi sono subito innamorato delle stupende illustrazioni di Vincenzo Pratticò, in particolar modo dello scheletro arciere!
Il kickstarter inizierà il 25 Novembre, e scriverò un modulo d'ambientazione, di cui ovviamente non posso rivelare nulla; sappiate solo che ci saranno scheletri, in particolare uno zio.
Potete scaricare gratuitamente il quickstarter per provare il gioco e rimanere aggiornati sul progetto alla pagine del KS di Unglorious
La Danza Macabra, nell'oratorio dei Disciplini, a Clusone (BG) |
Gli scheletri sono presenti in moltissimi ambiti che esulano dal genere fantasy, basti pensare al videoclip Hey Boy Hey Girl, dei Chemical Brothers, un duo britannico di musica elettronica, nel quale la protagonista, sia da bambina, sia da adulta, osservando esseri umani, vede in realtà scheletri. La scena della discoteca, dove una moltitudine di scheletri danza, richiama molto la Danza Macabra, un tema iconografico medievale, della quale una celebre rappresentazione è nell'Oratorio dei Disciplini, a Clusone, in provincia di Bergamo, ammirata dal sottoscritto più di una volta, assieme all'altro celebre dipinto nello stesso edificio: Il trionfo della Morte.
Celebri infatti gli scheletri, o singole parti di essi, conservati in ossari sparsi in tutta Italia, come la Chiesa di San Bernardino alle Ossa a Milano, la Cripta dei frati cappuccini e la Chiesa di Santa Maria dell'Orazione e Morte a Roma, il Cimitero delle Fontanelle a Napoli e le Catacombe dei cappuccini a Palermo.
Da sempre gli scheletri affascinano l'uomo, più di qualsiasi creatura fantastica, forse perché sono parte fisica di noi e non solo incarnazione di paure, superstizioni come altri esseri fantastici ideati dall'uomo.
La vista di pochi scheletri in un cimitero ti ripugna. Eppure ti trovi pienamente a tuo agio in quell'altro cimitero che è la piazza del villaggio, pieno di scheletri ambulanti.
Śāntideva
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